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L'angolo di Vigo
Puntata N° 30

Vigo risponde

Da ATTIVIAMOCI TUTTI

"I vaccini non sono una scelta, le leggi non si discutono": il Comune organizza un incontro

UN SINDACO CORAGGIOSO

"I vaccini non sono una scelta, le leggi non si discutono": il Comune organizza un incontro.
L'amministrazione ha organizzato un incontro aperto alla cittadinanza per illustrare nel dettaglio le caratteristiche della legge nazionale La legge sulle vaccinazioni approvata dal Parlamento conferma e rafforza quella che la Regione Emilia-Romagna si era data nel 2016 sugli obblighi vaccinali. La legge nazionale ha esteso da 4 a 10 le vaccinazioni obbligatorie previste per i bambini/ragazzi da 0 a 16 anni e ha introdotto l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie quale requisito di accesso per frequentare i servizi educativi pubblici e privati (età 0-3 anni) e le scuole dell'infanzia (età 3-6 anni) comprese le materne private non paritarie. Il nuovo quadro normativo nazionale impone ai gestori dei servizi educativi e delle scuole dell'infanzia di acquisire dai genitori idonea documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni previste dalla legge, introducendo anche la possibilità di autocertificare l'avvenuta vaccinazione e di presentare successivamente la relativa documentazione.
"I vaccini non sono una scelta, le leggi non si discutono": il Comune organizza un incontro
“Ci sono due piani, uno collegato ai valori e uno all’applicazione della legge - commentano il sindaco Michele de Pascale e l’assessore all’istruzione Ouidad Bakkali - Nel primo sta ciò in cui crediamo: i vaccini non rappresentano una scelta, soprattutto quando parliamo di minori non abbiamo il diritto di prendere decisioni potenzialmente contrarie al loro interesse. Un altro valore in cui crediamo è la scienza. Noi affermiamo una politica che si mette in sintonia con l’evidenza, la ricerca e la dottrina prevalente della comunità scientifica. Se le decisioni scientifiche evolvono, anche le decisioni politiche devono seguire tale evoluzione. Questo non significa vietare opinioni diverse o vietare filoni di ricerca minoritari. L’auto-medicina e l’auto-scienza sono un’offesa e un disvalore rispetto al messaggio che dobbiamo mandare ai più giovani, in merito al fatto che invece, per assumere competenze, servono numerosi anni di studio e sacrifici. Il secondo piano è quello in cui si applica la legge. Se sull’ambito del dibattito la libertà di opinione è massima, lo stesso non vale per l’ambito di applicazione delle norme: le leggi non si discutono, si rispettano. Per fare parte delle comunità educative è necessario rispettarne le regole, soprattutto a tutela dei soggetti più vulnerabili. In questo caso esistono disposizioni di carattere regionale e nazionale che applicheremo scrupolosamente, e lo faremmo anche se questo non fosse in linea con la nostra opinione".
L’amministrazione ha organizzato lunedì 11 settembre alle 9 alla Sala D’Attorre di Casa Melandri un incontro aperto alla cittadinanza per illustrare nel dettaglio le caratteristiche della legge nazionale. Saranno presenti il sindaco, l’assessore all’istruzione Ouidad Bakkali, i responsabili Ausl e i rappresentanti dell’Ufficio scolastico territoriale.


VIGO RISPONDE

L'essere umano non è una legge, l'essere umano è un'entità munito di intelligenza propria che non può essere trattato alla stessa stregua di un codice di procedura. L'essere umano è un'entità vivente munito di intelligenza propria che gode per diritto naturale della libertà, dono della creazione. L'essere umano non può essere dominato da un'altro essere umano perché altrimenti è schiavo di un potere, ordinamento non previsto dalle leggi della vita, leggi che riconoscono ad ognuno l'unicità. La vita e quindi la salute di ogni cittadino responsabile non può essere condizionata da nessuna legge salvo quelle previste dall'ordine naturale. La legge Lorenzin oltre ad essere una delle più grosse bestialità degli ultimi cento anni, è stata imposta con la violenza a danno della salute collettiva. La legge Lorenzin è figlia di una non scienza programmata principalmente a difesa di un potere occulto irrispettoso della vita umana. Una legge di questo tipo è un dovere da parte di tutti non rispettarla e non solo, devono essere puniti tutti i responsabili.


Da: Comunità San Patrignano

BUONGIORNO
"Vorrei che anche tu potessi vedere il panorama che adesso vedo io, dall'alto di questa vigna. Vorrei che tu potessi sentire la vita con i miei occhi, finalmente lucidi. Vorrei che tu ascoltassi il rumore che fa questa campagna durante il giorno, e come suona il silenzio durante la notte. Vorrei poterti conoscere adesso e prenderti per mano per un tempo infinito." (Cit. Un ragazzo di San Patrignano.)


VIGO RISPONDE


Muccioli l'uomo che ha subito l'onta del carcere per essere stato un buon padre per i meno fortunati. Muccioli avrebbe potuto essere stato un buon presidente della Repubblica, un ottimo primo ministro, un onesto deputato, un saggio senatore; è stato un grandissimo padre di famiglia, di una famiglia composta da centinaia di figli che avevano perso la via giusta e che con lui sono riusciti a ritrovarla. Che la pace dell'eterna gloria lo ricompensi degli sforzi sopportati in questo mondo, dove chi vive onestamente viene punito e chi vive di espedienti viene premiato.


Da: ATTIVIAMOCI TUTTI

Vi svelo tutte le bufale sui vaccini. Parla il presidente dei pediatri.
Conversazione di Formiche.net con Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria.
A luglio il Parlamento ha modificato in legge il decreto Lorenzin, che istituisce l’obbligatorietà di dieci vaccini per i minori fino ai 16 anni che si iscrivono a scuola. Una legge che ha fatto molto discutere, provocando l’insurrezione del popolo free-vax. Il Parlamento ha ammorbidito il decreto originale, limitando le sanzioni alle famiglie inadempienti ad un massimo di 500 euro (prima erano 7500) ed eliminando la possibile revoca della patria potestà per i genitori che rifiutassero di mettersi in regola. Non sono mancate, tuttavia, alcune prese di posizione critiche, anche rispetto alle difficoltà di attuazione del provvedimento.
Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria, e responsabile dell’Unità operativa complessa di Pediatria generale e Malattie infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, come giudica la legge?
È il miglior risultato che si potesse ottenere nel contesto socio-culturale del momento.

Secondo lei era preferibile la prima versione del decreto?

L’importante è stato arrivare a questa soluzione, soprattutto nell’interesse dei minori. Purtroppo in Italia si sono create condizioni di ignoranza sanitaria in senso lato che imponevano di prendere dei provvedimenti per tutelare il diritto alla salute. Io spero che nel giro di qualche anno il vaccino venga vissuto come un diritto e non sia più necessario l’obbligo. Di certo la legge risolve una situazione di iniquità, perché prima non in tutte le Asl d’Italia i pazienti avevano le stesse tutele. Penso al Lazio in cui bisognava pagare l’antimeningococco, per esempio.

Cosa manca a questa legge?

Tutto è perfettibile, e io spero che nei prossimi due o tre anni si aggiusti il tiro e si rimedi alle falle del sistema, che sicuramente emergeranno. Bisogna considerare che i centri vaccinali non sono omogeneamente efficienti in tutta Italia, e resta il problema del blocco delle assunzioni. A queste lacune occorrerà far fronte. Mi auguro che si possa tornare ad un regime di ordinarietà. C’è da dire che se tutti si fossero vaccinati per tempo, non ci saremmo trovati in queste condizioni

Lei ha sostenuto che dietro al mondo “no-vax” ci sarebbero “vergognosi interessi economici”. Cosa intende?

Premessa: è acclarato, ormai in maniera indiscutibile, che non esiste nessun nesso fra vaccinazioni e autismo. Lo dicono infiniti studi, lo dice l’Oms. La bufala nasce da uno studio del medico britannico Andrew Wakefield (poi radiato), che aveva anche lui interessi commerciali (il reporter Brian Deer scoprì che Wakefield voleva commercializzare un kit diagnostico di sua invenzione, qui tutta la storia, ndr). La connessione fra vaccini e autismo, per la scienza, è fraudolenta. Alla luce di ciò, definireste etico il comportamento di chi si ostina a voler convincere un genitore che suo figlio è autistico perché è stato vaccinato, con lo scopo di intentare cause e ottenere risarcimenti?

Eppure non mancano i critici…

Difficilmente fra questi personaggi si trovano laureati in medicina o specialisti in igiene e pediatria, fateci caso. È un mondo piuttosto particolare fatto di naturopati, farmacisti, osteopati, e le associazioni sono spesso in mano ad avvocati. Che deduzione possiamo trarne? Forse che chi si rifà a certi argomenti non lo fa in buona fede né nell’interesse della sanità pubblica. Danneggia tutti, soprattutto i più deboli. Certo, credere di aver trovato le cause per la malattia del proprio figlio può aiutare molto, soprattutto psicologicamente, ma non fa l’interesse dei bambini. Lucrare su questo è vergognoso. E su questo ha grosse responsabilità il servizio sanitario nazionale, che dovrebbe essere l’ombrello di tutela per le famiglie di chi soffre di autismo o di una malattia rara: non devono mai sentirsi sole.

Però le controindicazioni ai vaccini esistono. Quanto incidono le reazioni avverse?

Esistono certo, e peraltro io sono fra gli autori de “I vaccini e le vaccinazioni”, uscito a luglio, dove si parla anche delle controindicazioni. Siamo noi stessi specialisti i più interessati a un’analisi scientifica delle reazioni. Esistono le controindicazioni permanenti, che sono rarissime, e quelle temporanee che riguardano per esempio chi fa una terapia immunosoppressiva. Le reazioni avverse sono graduate secondo una scala precisa, da lievi a gravi. Il problema nasce nel momento in cui, in certi ambiti, viene esaltato il discorso delle reazioni avverse citando nelle statistiche le segnalazioni di sospette reazioni avverse, che sono migliaia. Ma facciamo un esempio: nel 2014, in Italia, le segnalazioni di sospette morti dovute ai vaccini sono state 69. Attenzione: sospette. Le successive analisi hanno dimostrato che nessuno dei decessi era causato dal vaccino. Altro esempio: la reazione più grave è considerata lo shock anafilattico. Uno studio svolto in Usa ha stabilito che, in 20 anni e su 33 milioni di dosi di vaccino, un solo caso di anafilassi è risultato correlabile – non necessariamente correlato – alla vaccinazione.

Ci sono paesi in cui la vaccinazione è soltanto raccomandata, eppure la copertura è soddisfacente. Chi ha sbagliato, in Italia, e come evitare di rifare lo stesso errore?

Sbagliamo tutti, e c’è stato un concorso di errori. Uno di questi è stato minimizzare e banalizzare i rischi legati alle malattie infettive. Non se n’è più parlato. C’è poi stata una perdita del rapporto fiduciario medico-paziente, responsabilità sia dei medici che della società. E poi disinformazione, crisi delle istituzioni, giornalisti che non hanno fatto bene il loro lavoro. In Italia abbiamo un problema radicato di analfabetismo sanitario, siamo agli ultimi posti in Europa, per questo occorre agire a 360 gradi: riportiamo l’educazione sanitaria nelle scuole elementari. Serve una crescita culturale e, aggiungo, un maggior rispetto delle Istituzioni. Sono state messe in discussione le società scientifiche, che pure esprimono dirigenze con un riconoscimento inter pares. Queste vanno tutelate: ricordo che i regimi illiberali iniziano tutti con la delegittimazione della comunità scientifica e intellettuale.

E internet?

È uno strumento meraviglioso, ma va normato. Non è possibile che si possa scrivere ciò che si vuole, offese comprese, senza avere conseguenze. Non è tollerabile che siano vilipesi un Ministro o un Presidente in quanto Istituzioni.

Tornando agli interessi economici, i no-vax sostengono che i vaccini sono un affare per Big Pharma.

Le aziende farmaceutiche non sono opere di bene. In esse vi lavorano migliaia di persone, compresi alcuni ricercatori che magari vincono il Nobel. Per produrre un vaccino servono grandi investimenti senza certezza di risultati, fino a dieci anni di ricerca, su dieci linee, e non sempre gli investimenti vanno a buoni fine. Anche in questo campo va fatta cultura. Io non mi sorprendo che le case farmaceutiche, in una società come la nostra, vogliano fare un profitto, ma esistono regole e controlli. Ci sono stati scandali? Benissimo, perseguiamo chi si è comportato male, ma senza per questo mettere in dubbio i vaccini, che peraltro non sono il miglior affare per le aziende: ci sono farmaci biologici che costano molto di più, per non parlare di quelli oncologici. Nelle parafarmacie esistono certi prodotti, del tutto inutili, dai costi esosi, e nessuno dice nulla. E per quanto riguarda il medico vaccinatore: il suo stipendio non cambia se fa più vaccini.


VIGO RISPONDE


Questo è un uomo che non sa quello che dice. Un uomo che sviluppa il morbo delle disgrazie altrui. Chi non vuole le vaccinazioni sono i naturopati, ma cosa cavolo sta dicendo, chi non vuole le vaccinazioni di massa sono fior di scienziati che lei non è neppure degno di baciarle i piedi. Si vergogni. Ritorni a scuola ad imparare quello che fino ad ora non è riuscito neppure ad immaginare. Si vergogni e chieda scusa a tutti quei medici che tutti i giorni lottano contro una sanità sporca al fine di proteggere la salute della povera gente che voi tromboni stonati mettete sempre più in crisi.