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L'angolo di Vigo
Puntata N° 38

Vigo risponde: non bisogna preoccuparsi per qualche bambino non vaccinato in classe.....

Conegliano, a scuola dopo due anni di tumore. La madre: «Vaccini, Zaia sbaglia»

Migliaia di condivisioni e like per il post su Fb di una coneglianese che contesta la scelta della Regione: «Il mio bambino tornerà in classe con la mascherina. Temiamo l’influenza, figuriamoci il morbillo»di Diego Bortolotto

CONEGLIANO

Ritornare sui banchi di scuola, in mezzo ai compagni, per un bambino di 10 anni del Coneglianese non sarà una cosa così normale, sarà quasi un miracolo. Ha lottato per due anni contro la malattia, nel reparto di oncoematologia pediatrica a Padova. Per lui è un traguardo sedersi di nuovo accanto ai suoi compagni. La famiglia però è preoccupata dalle conseguenze che potrebbe avere il posticipo al 2019 sui vaccini deciso dalla Regione Veneto.

È per questo che la mamma E., di cui omettiamo l’identità per tutelare il figlio minore, ha lanciato un appello, una specie di sfogo su Facebook, che è diventato come una lettera aperta al governatore Luca Zaia. Il messaggio è stato letto, apprezzato e condiviso da migliaia di persone, commuovendo tutti. «Mio figlio finalmente potrà rientrare a scuola dopo due anni, due anni di lotta dura – scrive la mamma, rivolgendosi anche al presidente del Veneto - ora il suo sistema immunitario non è proprio al top, a scuola ci andrà con la mascherina e tutte le precauzioni del caso.

Una semplice influenza significherebbe un ricovero. Figuriamoci un morbillo o una varicella. Lei e tutti gli antivaccinisti in circolazione, per comprendere questo, necessitate di un malato oncologico in famiglia? Magari under 10? O vi basta un giretto nel reparto di oncoematologia?». Il piccolo ha lottato per la vita ed è un soggetto più a rischio di altri, venendo a contatto con altri bimbi non vaccinati. La mamma E. precisa che non vuole fare alcuna strumentalizzazione politica sulla questione, né tanto meno vuole che qualcuno strumentalizzi le sue parole. La sua è una volontà di sensibilizzare, e far riflettere su scelte che possono comportare gravi conseguenze per altri.

«Nel reparto di oncoematologia di Padova si fa scienza, non fantascienza – scrive ancora la mamma, rivolgendosi a chi è contrario all’obbligatorietà dei vaccini - nessun complotto di “Big pharma” per somministrare chemioterapici o quant'altro, ma semplicemente necessità di salvare vite». Il messaggio è chiaro ed ha ricevuto l’approvazione e la condivisione di centinaia di persone: chi non fa vaccinare espone a rischi anche altri bimbi. Il figlio è pronto per frequentare la quinta elementare. Negli ultimi due anni attraverso la collaborazione tra famiglia, scuola e ospedale - con la tecnologia di Skype - è riuscito a continuare negli studi. Aveva dovuto lasciare la scuola e gli amici dopo la seconda, perché gli era stata diagnosticata la grave patologia. Lui ed i suoi familiari hanno combattuto, assistiti dal personale medico di Padova, e supportati dalla scuola. Il bambino ha potuto, per quanto possibile, continuare a fare i compiti di italiano, le operazioni di matematica, studiare storia e geografia.

Lo scorso anno attraverso Skype è rimasto in collegamento con insegnanti e compagni, così da seguire le lezioni, prima durante la degenza in ospedale, poi da casa. Ora sta cercando di avere una “vita normale”, stare con i suoi amici e dalla prossima settimana tornerà nella sua scuola, dove già tutti sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte. Martedì c’è stato il collegio docenti dell’istituto comprensivo, di cui fa parte anche la primaria frequentata dallo studente. Inevitabile toccare l’argomento vaccini, a seguito della confusione che si è venuta a creare con la deroga al 2019 stabilita dalla Regione, per i documenti vaccinali per l’iscrizione a nidi a materne. La dirigenza sembra intenzionata a seguire le prescrizioni ministeriali.


VIGO RISPONDE

Non bisogna preoccuparsi per qualche bambino non vaccinato in classe, piuttosto del perché questo bambino si è ammalato di leucemia.

Proviamo a chiedere alla mamma se il suo bambino, al quale auguro una totale e duratura guarigione, se al tempo era stato vaccinato, potrebbe spiegarsi il motivo perché si è ammalato. Dei nostri errori non dobbiamo continuare a dare la colpa agli altri perché altrimenti i problemi non verranno mai risolti.

Questo non è l'unico bambino ammalato di leucemia, se ne possono contare a migliaia, questa è la domanda che ci dobbiamo porre: perché tanti bambini si ammalano di leucemia?

Dobbiamo finirla di nasconderci dietro l'ombra di un cerino altrimenti le sofferenze di tante piccole creature innocenti saranno in futuro un vero problema. Chi ha interessi economici da difendere non importa nulla dei bambini ammalati di malattie terribili, anzi più sono più reddito assicurato hanno, le persone per bene che amano la salute dei propri figli non devono essere disponibili a prestare la spalla a questi delinquenti. La scienza giusta ama la salute dei cittadini e cerca in tutti i modi di proteggerla, non pensa a quanti quattrini può guadagnare