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L'angolo di Vigo
Puntata N° 26

La mia esperienza personale - News

Durante gli anni di professione di alcune cose non mi posso rimproverare:

1) di non aver mai mentito dei limiti della medicina in rapporto alla gravità della patologia dell'assistito;

2) di non aver mai mancato di rispetto all'assistito anche quando le richieste erano fuori da ogni logica;

3) di essere sempre stato disponibile anche nelle ore più impensate del giorno e della notte;

4) di non aver mai chiesto soldi in più di quanto l'assistito poteva darmi, anzi di non aver mai chiesto soldi, mi sono sempre stati dati di spontanea volontà e quando me ne davano di più di quanto pensavo fosse giusto restituivo il di più, così come insegna il Padre della medicina il sommo Ippocrate.

Riguardo ai soldi guadagnati non temo concorrenza, sono disponibile a confrontarmi con chiunque per vedere chi ne ha di meno.

Ora vediamo di analizzare le conseguenze di un comportamento professionale fuori dagli schemi, dico così perché tutta la mia vita professionale è sempre stata fuori dagli schemi. Sono quarantacinque anni che non usufruisco il ben che minimo aiuto sanitario dalla medicina ufficiale, anzi sono quarantacinque anni che non assumo nessuna sostanza farmacologica, di nessun tipo e dico con orgoglio di nessun tipo. Godo di una salute di ferro nonostante la mia veneranda età. Sono sempre quarantacinque anni che non ho il medico di base, al sistema sanitario nazionale non costo proprio nulla. Alcuni contestatori mi dicono dovrebbero stracciarti la tessera sanitaria a loro rispondo in tutta serenità, la tessera sanitaria non la posseggo. Gli unici interventi sanitari che ho usufruito risalgono a quando avevo diciassette anni, mi sono costati anni di sofferenza perché quel medico molto specializzato ma poco medico mi aveva prescritto una terapia sbagliata, ma non solo sbagliata, soprattutto fuori di testa. Di lì è nata la decisione di studiare medicina contro la mia stessa volontà, il mio sogno è sempre stato quello di diventare ingegnere meccanico con la passione della fisica quantistica.

Perché riporto questa mia esperienza personale, perché tutti i miei assistiti e non sono stati pochi arrivavano a chiedere aiuto al sottoscritto dopo che erano stati pazienti di medici illustri senza ottenere i benefici dalle cure prescritte. Io non dico dei risultati che i miei assistiti hanno ottenuto, non spetta a me dirlo, saranno loro se vogliono dirlo, compreso gli africani, a me basta quello che ho detto e la serenità d'animo che ancora oggi conservo. Dimenticavo, io chiamo loro: miei assistiti e non pazienti, perché dovrebbe essere il medico che pazienta non gli ammalati.

Oggi ringrazio la provvidenza che mi ha suggerito altre strade oltre alla medicina ufficiale, ritengo che la medicina buona sia quella che guarisce l'ammalato indipendentemente da dove arriva. Il fine ultimo deve essere sempre quello di riportare la salute in un essere ammalato.

Tanti cari saluti